L’intelligenza musicale è presente nell’uomo e soprattutto...esiste!
Uno psicologo statunitense di nome
H. Gardner individuava ben
otto intelligenze differenti nell'essere umano. Tra quelle di tipo verbale, di tipo logico matematica, addirittura naturalistica o cinestetica, ha individuato
l’intelligenza musicale.
Questo tipo di intelligenza, che fa parte delle cosiddette “
intelligenze multipli”, consiste nell'avere la
capacità di
riconoscere,
differenziare,
plasmare o di
esprimersi attraverso la
musica. Quando si ha il senso del ritmo, si è sensibili ai toni musicali o alle diverse tipologie timbriche delle note e delle
voci, si ha di conseguenza la
predisposizione verso questa tipologia di
intelligenza musicale. Molte persone sono capaci di cogliere le diverse sfumature delle
sinfonie, di qualche
melodia in particolare, di cogliere la
sensibilità o la
durezza della
musica, magari sviluppando anche talenti personali legati alla
danza, al
canto o al
suonare uno
strumento musicale.
Diverse capacità quando si ha orecchio
Sono state individuate diverse
capacità nelle persone che hanno una particolare
intelligenza musicale: ci sono individui in grado di
identificare ritmi di melodie o canzoni,
timbri e toni riguardo diverse composizioni. La composizione oppure la
capacità di
interpretazione di brani musicali è tuttavia un’altra caratteristica. Anche l’abilità nel riconoscere i diversi generi di musica, gli autori, le melodie e i diversi
strumenti per
l’interpretazione è una delle capacità riconoscibili.
Lo psicologo Gardner reputava che questa tipologia di intelligenza musicale si sviluppasse
durante la
crescita e le
esperienze di
vita, indipendentemente dall'aver avuto un dono dalla nascita. Secondo Gardner, codesta capacità intellettiva è collegabile direttamente all'intelligenza di tipo
logico-
matematico e inerente alla creatività di ognuno. La scuola stessa dovrebbe incentivare ed educare a questo tipo di
intelligenza, formando
corsi o
programmi con all'interno materie e attività musicali, sviluppando l’interesse degli alunni e dei ragazzi.
Come rafforzare l'intelligenza musicale
L’intelligenza musicale è una modalità
sensibile che rappresenta la
creatività umana. Un’area del nostro
cervello che ha un proprio
linguaggio, universalmente riconosciuta e che tutti dovremmo
rafforzare. Sono i
bambini che dovrebbero più di altri sviluppare tale tipologia di intelligenza.
Sviluppare una intelligenza musicale è possibile attraverso diversi strumenti e corsi, come il canto, la danza, la
composizione di brani, suonare
strumenti o semplicemente ascoltare qualsiasi
genere musicale. Tutte queste modalità sono eccezionali per rafforzare l’intelligenza e anche, perché no, diverse
situazioni e
ambiti della nostra
vita quotidiana.
Tutte le
espressioni musicali sono strumento per il mondo emotivo dell’uomo.
Inoltre, come ha rivelato la ricerca condotta da
Gottfried Schlaug, famoso neurologo tedesco
, la musica garantisce il
cambio strutturale del nostro
cervello, rafforzando la stessa
materia grigia.
Giungere alla realtà senza questo
interesse precoce e sorprendente per la musica non significa che non possiamo avere una
buona intelligenza musicale. E’ importante che ci sia un
contesto familiare consono che abbia sviluppato una
educazione alla
disciplina musicale. Ciò è premessa utile per sviluppare appunto qualsiasi
aspetto creativo della musica,
padronanza del
ritmo e
conoscenza culturale dei brani.
La
teoria scientifica dell’effetto Mozart
C’è una teoria, scientificamente provata e controversa, chiamata “
Effetto Mozart”, secondo cui sentire musica classica o di genere rilassante può sviluppare una
intelligenza superiore nelle persone, anche sin da piccole. Si parla di capacità intellettive in generale e non necessariamente musicali.
La
teoria venne provata nel 1993, dalla Università della California. Fu condotto un esperimento, in cui venne chiesto a degli studenti, prima di intraprendere una prova di orientamento geografico, di ascoltare la
Sonata K448 di
Mozart per quindici minuti. E’ stato constatato che gli
studenti, dopo le
prove, siano stati più rilassati. Gli studiosi, riguardo la teoria, pensano che la
musica di
Mozart possieda proprietà uniche dal punto di vista del
ritmo, della
melodia, della
metrica e della
frequenza, stimolando il cervello in un modo ottimale, a causa dei suoni semplici e privi di
rumore. La musica di Mozart, quindi, potrebbe dare molti
benefici per la
salute mentale e
fisica dell’essere umano, anche nei neonati potrebbe potenziare il quoziente intellettivo.
Ci fu poi un
dibattito, che consisteva nella messa in
discussione dei “
possibili” e quindi non sicuri benefici, e sul potenziamento del
Q.I delle persone, immaginando questi come effetti e conseguenze dell’ascolto di una musica di questo genere, in grado di dare
sensazioni piacevoli. Vennero fatte altre ricerche per confermare la presenza dell’Effetto Mozart, ma senza arrivare a conclusioni oggettive e rilevanti. Oggigiorno, questo effetto viene considerata una “
teoria falsata”. Non esiste nessuna verità e certezza sulla convinzione che la
musica classica, soprattutto quella di Mozart, possa dare dei benefici e
potenziamenti intellettivi. Sorge, quindi, ancora una volta un dubbio riguardo l’esito dell’esperimento: perché i ragazzi, dopo aver sentito la musica di Mozart, erano più
rilassati? E’ stato constatato che le zone che si attivano, pensando e sentendo la musica sono le medesime. Quindi, stimolare il cervello attraverso una melodia musicale, qualsiasi, aiuta a
ragionare in un modo più diretto e imminente, sviluppando
l’aspetto mnemonico, di
coordinazione e
attenzione.
Tuttavia, è certo che
suonare uno strumento possa
produrre benefici da un punto di vista
cognitivo, come il
miglioramento nella
padronanza del
linguaggio, della
memoria e
dell’attenzione. L'intelligenza musicale migliora insieme alle capacità cognitive della persona, soprattutto dei giovanissimi.