venerdì 22 gennaio 2016

DRABBLE BATTLE – 1° EDIZIONE



 

La parola "Drabble" è un termine usato per indicare elaborati di 100 parole esatte. Una drabble per eccellenza ha questo esatto numero di parole, nonostante il numero possa variare dalle 90 alle 110.

Angela Gagliano e Claudio Santoro, in collaborazione con Crossroads– Intrecci Culturali e lo staff di TheCrossroader, hanno deciso di organizzare un contest per permettere a tutti di mettersi alla prova e cimentarsi nella stesura di uno di questi particolari elaborati.

Il tema scelto per la "Drabble Battle" è stato L’intreccio a libera interpretazione.

Letti e valutati tutti i manoscritti pervenuti, abbiamo decretato quanto segue:

Terzo classificato: Stefano Gelati con “Ritratto’’, pubblicata sulla pagina Facebook della rivista;

Secondi classificati ex aequo: Fabrizio Bonati con “E basta” e Roberta Suraci con “Il destino non mente”;

Infine, il Primo Classificato della "Drabble Battle" - 1° Edizione è Marco Armici con "L'intreccio" pubblicazione sulla rivista cartacea (edizione virtuale acquistabile sul sito internet ufficiale).

I due testi che vi riportiamo qui di seguito sono i vincitori ad ex aequo del concorso. 
Noi tutti facciamo loro un grosso applauso.

Buona lettura!


E basta
di Fabrizio Bonati


Marco ama Chiara



Da sempre.



Lei ricambia, sicuro.



Ma



C’è un Ma



Un’infinità di M A



Marco è sposato con Teresa



Chiara è sposata con Teo.



Teo è il suo migliore amico.



Chiara e Teresa sono sorelle.



Lui non dorme di notte. La pensa.



Sente che anche lei lo pensa. Gli sguardi non mentono.



Sono sguardi infuocati.



E succede.



Lui cerca Teo, trova Chiara.



Lei non parla. Imbarazzo, tensione. Senza dire una parola lei lo fa entrare. Si guardano, abbracciano, baciano, spogliano, amano. Il mondo non esiste. Ci sono loro. E’ sbagliato, ma è bellissimo.



E basta.



Il destino non mente
di Roberta Suraci


Oggi, come sempre, mi muovo su questa linea retta chiamata vita. Procedo un passo dopo l'altro incontrando strade perpendicolari, che mi costringono a deviare su altre linee rette parallele. Osservando il percorso dall'alto mi accorgo che la vita non è una linea retta, ma un labirinto ricco di intrecci, snodi, vicoli ciechi e inversioni di marcia. Ogni decisione porta ad un territorio inesplorato. Resto in ascolto e mi lascio guidare. Ho imparato che il destino non mente, quindi non lo forzo, lo accetto e proseguo sulla strada che mi indica, fino all'incrocio successivo, senza guardarmi indietro.